Tu sei qui

25 gennaio - MANI NERE

Un viaggio lungo trenta ore, tanta stanchezza accumulata tra i diversi aerei da New York, a Miami fino a Port Au Prince… ma la capitale haitiana riserva un caldo umido notevole, la confusione tipica della bidonville e un cancello in ferro che si apre e svela i sorrisi di quasi cento piccole creature che ci accolgono cantando un ritmato e simpatico canto centro americano. Inizia la nostra avventura!E quelle trenta faticose ore sembrano cancellarsi improvvisamente e ci si mette subito al lavoro sporcandosi le mani. Don Franco pianifica, progetta, immagina e fa sognare… l’orto, il giardino e le nuove prospettive per la scuola materna. Vittorio, Diego e Giacomo sudano freddo (ma anche caldo!) a sentire i progetti di don Franco ma cominciano ad essere immediatamente operativi dedicandosi dapprima al riassesto dell’impianto di distribuzione idrica del giardino dell’orfanotrofio e poi alla lista della “spesa piante” necessarie. Il prof. Guido si dedica a ciò che li riesce meglio fare: il pagliaccio! E allora via di palloncini, giochi e sorrisi, ecco le piccole anime haitiane che guidate dalla grandiosa e coraggiosa suor Marcella cominciano ad attaccarsi ai nostri vestiti e a vestirci di semplicità! Le voci tempestano le nostre orecchie di idiomi nuovi quale questa misteriosa lingua creola, incomprensibile ai più! La bellezza si fa strada nei colori degli ibiscus, nel verde del prato recentemente riportato al fine di ultimare la scuola materna annessa alla Casa realizzata sulle rive del Mar dei Caraibi. E mentre il cielo tramonta nella limpidezza oceanica appaiono delle barche che gettano le reti per la pesca notturna. E arrivano le mani dei piccoli ospiti di suor Marcella che ci accompagnano verso i suoni della notte, mentre il piccolo Eli esige di essere cullato e nutrito, due mesi di tenerezza tra le braccia cicce del prof. G. e un problema ben più grave richiede un trasporto d’urgenza in una vicina zona ospedaliera di una piccola ospite. Storie di briganti, banditi e vite di una delle baraccopoli più pericolose al mondo che sorge solo dietro una vicina rete e un cancello… cominciamo a conoscere la vita di queste vallate, di questa miseria sorridente nei piccoli e rabbiosa negli adulti. La nostra strada per oggi si interrompe sotto un acquazzone tropicale e riprenderà alla prossima alba! Intanto ci colpisce la dolcezza dei bambini che quando si addormentano cercano le mani. Quelle che in fondo cerchiamo ogni giorno anche noi. Via che si va!

prof. G.

Commenti

Ritratto di mariagrazia.cangemi

ciao!mi piace tutto quello che racconti e come lo racconti!e smettila di parlare dei pagliacci come se non fossero gente seria!quella del pagliaccio è una professione serissima...nel senso che credo sia molto più difficile fare ridere che far piangere, soprattutto è difficile fare ridere senza diventare "ridicoli"...che non è la stessa cosa!

mi metto al lavoro anche io...

baci a tutti

mg

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